C'era una volta la materia: come è nato Hyle, cosa vi ha ispirato?
Hyle è stata fondata da due soci, Caterina e Alessandro, quindi potremmo dire che Hyle abbia due anime complementari. La prima (ci racconta Caterina, ndr) è senz’altro quella spirituale: ultimamente ho vissuto in Messico nello Yucatan e l’astrologia, come anche la spiritualità, nella cultura Maya sono il fulcro di tutto. Per quanto entrambe possano sembrare futili o comunque “fuori dal tempo”, l’ultimo anno e mezzo di pandemia globale ha sicuramente scombussolato la vita di tutti noi; ed ecco infatti che la ricerca interiore sta pian piano riapparendo nelle nostre vite, persino nelle più frenetiche culture occidentali, dove molti ricercano un “ritorno alle origini” che porti ad una vita più sana. Ho avuto la grande fortuna e opportunità di accedere a informazioni ancestrali e, nel mio piccolo, la mia missione è divenuta quella di tramandarle in maniera leggera per inglobarle nella vita frenetica di tutti i giorni, iniziando dalla comprensione dei tratti astrologici di ognuno di noi fino ai differenti poteri delle pietre.
La seconda anima di Hyle è quella dell’imprenditoria etica (ci racconta Alessandro, ndr), la nostra sfida è e sarà proprio quella di dimostrare che si può intraprendere con successo un progetto di business che ponga al centro del proprio sviluppo una serie di temi che dovrebbero essere imprescindibili nel terzo millennio. In Hyle quindi parliamo e agiamo mantenendo costantemente alta l’attenzione verso l’ecosostenibilitá (uno dei tanti esempi, che potrebbe sembrare banale ma ad oggi viene attuato ancora da troppe poche imprese, è il packaging interamente green e riciclabile), strizzando l’occhio a un ritorno all’artigianalità e alla manodopera sostenibile. Ovviamente, trattandosi di un brand che non vende solo degli oggetti ma vuole condividere un’esperienza, la cura al dettaglio accompagna tutto il nostro processo, dalla fase creativa (partiamo da un foglio bianco per tutte le nostre idee) alla consegna ai nostri clienti. La nostra mission quindi è proprio quella di fare - e dimostrare che si può fare - imprenditoria in armonia con la natura e la società.
Il nome del brand invece risale agli studi classici: “Hyle” in greco antico significa materia, ed è stata oggetto di attenzione da parte di Aristotele; l’hyle come materia non ha nessuna accezione fino a che non incontra l’eidos, l’anima appunto. Solo così l’hyle potrà raggiungere il suo fine ultimo: il raggiungimento della forma perfetta.
I vostri gioielli vengono definiti ornamenti dello spirito, qual è il legame tra pietre e astri?
Gli astri influenzano i tratti della tua personalità e identità. È molto importante però capire il tema natale perché ogni pianeta ci influenza diversamente, nonostante il segno solare e l’ascendente; la pietra è invece un ornamento che va a completare il tutto. Una volta compresi i tratti principali della tua personalità, puoi scegliere la pietra che meglio bilancia le tue pulsioni ancestrali. Un esempio? La pietra lunare per chi ha un umore instabile, il turchese per la calma e così via.
L'essere umano ha da sempre ricercato una risposta nelle stelle: con l'astronomia abbiamo imparato a capirle anche in relazione alla terra e all'universo, con l'astrologia abbiamo cercato di utilizzarle come strumento per capire la nostra "Anima" e prevedere il nostro tempo. Come è cambiato l'approccio alle stelle dell'uomo moderno, rispetto agli antichi?
Bisogna dire innanzitutto che per le popolazioni antiche le stelle erano integrate nella vita e ne erano una grande parte. La loro interpretazione veniva percepita come l’unico modo di prevedere avvenimenti. Oggi la differenza è che noi abbiamo dalla nostra secoli di sviluppo tecnologico, con i suoi pro e i suoi contro. Attraverso quest’ultimo abbiamo avuto una percezione di controllo, quasi di onnipotenza su tutto, ma abbiamo avuto più e più volte la riprova che la natura non si comanda. Per noi la chiave di lettura sta proprio qui: la tecnologia e con essa il controllo non ci ha resi migliori ed è per questo che stiamo facendo dei piccoli passi indietro (nella giusta direzione, ci auguriamo) per capire il senso più profondo della nostra esistenza, ricercandolo in ciò che è selvaggio, indigeno ed ancestrale, ma anche più veritiero.
Raccontateci del vostro pezzo preferito della collezione
Sceglierne uno sarebbe sbagliato, come a prediligere un segno sull’altro!
Sono tutti gioielli unici nel loro genere, io (Caterina, ndr) personalmente adoro gli orecchini. Ultimamente sono veramente fissata con i lapislazzuli, non solo per il loro colore ma soprattutto per il significato: crescita spirituale. Ed è un passo che secondo noi dovremmo fare tutti!